Fontana Luminosa 

La Fontana Luminosa è stata realizzata nel 1933 dallo scultore Nicola D'Antino a conclusione di un lungo e impegnativo progetto di sistemazione urbanistica della città cominciato nel 1927 (che successivamente realizzò le fontane gemelle di piazza Duomo), nel corso degli anni ha subito diversi restauri tra cui quello successivo al terremoto dell'Aquila del 2009 dal quale comunque, la fontana non ha subito gravi danni, potendo tornare fruibile al pubblico nel 2016.

Forte Spagnolo 

Il Forte Spagnolo (1534-1567), per molti Castello Cinquecentesco, è una fortezza dell'Aquila, costruito nel corso di un progetto di rafforzamento militare del territorio avvenuto durante la dominazione spagnola in Italia meridionale: fu adibito nel Seicento a residenza del governatore spagnolo e in seguito fornì alloggio ai soldati francesi nell'Ottocento e a quelli nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Dichiarato monumento nazionale nel 1902.

Basilica di San Bernardino

La basilica di San Bernardino è stata costruita, con l'adiacente convento, tra il 1454 e il 1472 in onore di san Bernardino da Siena, le cui spoglie sono custodite all'interno del mausoleo del Santo realizzato da Silvestro dell'Aquila. La facciata invece, eretta nel secolo successivo da Cola dell'Amatrice con influenze michelangiolesche, è considerata la massima espressione dell'architettura rinascimentale in Abruzzo. Dichiarata monumento nazionale nel 1902.

Piazza del Duomo 

La Piazza del Duomo ha da sempre rappresentato il centro sociale e commerciale della città. La prima testimonianza scritta della piazza risale al 1291. Sede del mercato dal 1303, si è caratterizzata nei secoli come luogo del potere religioso. Le sue dimensioni di oltre un ettaro d'ampiezza, la rendono una tra le piazze più grandi d'Italia. Mentre le due fontane gemelle collocate una a piedi piazza, l'altra a capo piazza, sono state realizzate dallo sculture Nicola D'Antino intorno alla metà del XX secolo.

Basilica di Santa Maria di Collemaggio 

La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è un importante luogo di culto e un simbolo della città. Fondata nel 1288 da Pietro da Morrone, che poi divenne Papa Celestino V. La basilica è un esempio significativo di architettura romanico-gotica. Il 29 settembre del 1294, Papa Celestino V concesse un'indulgenza plenaria a chiunque si recasse in pellegrinaggio alla basilica e chiedesse perdono per i propri peccati. Istituto con la Bolla del Perdono, questo atto di misericordia è considerato il primo giubileo della storia, un'istituzione che in seguito sarebbe stata ripresa e formalizzata dalla Chiesa cattolica. Conosciuto con il nome di Perdonanza Celestiniana, il Giubileo viene celebrato ogni anno ancora oggi a L'Aquila e inserito dall'UNESCO tra i patrimoni orali e immateriali dell'umanità; la basilica è perciò dotata della presenza di una Porta Santa sulla facciata laterale. Dal 1327 ospita le spoglie del pontefice, attualmente conservate all'interno del mausoleo di Celestino V, realizzato nel 1517 da Girolamo da Vicenza, maestro di Andrea Palladio.  

 

Palazzo dell'Emiciclo

Il Palazzo dell'emiciclo è stato realizzato nel 1888, si trova alle spalle della Villa Comunale ed è nato sulle basi di una chiesa seicentesca e un adiacente monastero. Ospita mostre ed eventi.

Fontana delle 99 Cannelle e Chiesa di San Vito

La Fontana delle 99 Cannelle Si trova a Borgo Rivera, una delle zone più antiche del centro storico a ridosso del fiume Aterno, vicino alla chiesa di San Vito alla Rivera ed è costituita da novantatré mascheroni in pietra e sei cannelle singole. Secondo la tradizione, le cannelle rappresentano i novantanove castelli del circondario che, nel XIII secolo, parteciparono alla fondazione dell'Aquila. Eretta su progetto dell'architetto Tancredi da Pentima nel 1272 e realizzata in stile romanico. Considerato simbolo di prosperità e abbondanza. La costruzione della Chiesa di San Vito risalirebbe alla seconda metà del XIII secolo, nel periodo immediatamente successivo alla fondazione dell' Aquila, ad opera degli abitanti di una frazione di Tornimparte, anch'esso parte del comitatus aquilano. Sui lati della facciata in stile romanico risalente (presumibilmente) al XV secolo, sono raffigurate due meridiane, uno ad ore Italiche e l'altro ad ore Solari.

Madonna d'Appari 

La Madonna d'Appari è un santuario di Paganica (L'Aquila), sito appena fuori dall'abitato e dichiarato monumento nazionale nel 1902. La costruzione risale circa al XIII secolo ad opera dagli abitanti di Paganica a seguito della presunta visione da parte di una donna del luogo, della Madonna Addolorata con in grembo il Cristo morto. Si tratta di una pastorella di nome Maddalena Chiaravalle, che si recava quotidianamente in questo luogo a pascolare le greggi. In poco tempo gli abitanti del luogo realizzarono un tempietto ricavato addossato al massiccio roccioso. La facciata fu costruita tra il XIV ed il XV secolo. La struttura venne ampliata nel XVI secolo con la realizzazione delle aperture verso il torrente Raiale , l'ingrandimento del corpo centrale e l'installazione, all'interno dell'edificio, del quadro realizzato da Pompeo Mausonio ed intitolato "Madonna del Santissimo Rosario con i quindici misteri".

Castello di Fossa

Passando per il paese di Fossa (AQ) e poco prima di giungere al Convento di Sant' Angelo, incontriamo il Castello di Fossa. risalente agli inizi del XII secolo e posto sulla sommità, presenta un recinto fortificato di forma trapezoidale che conteneva le prime abitazioni. Lo sviluppo del borgo è poi avvenuto al di fuori del recinto del castello. Questa struttura di castello-recinto era abbastanza diffusa nella zona, si possono infatti ritrovare strutture analoghe a San Pio delle Camere, Barisciano e Bominaco.

Convento di Sant'Angelo 

Il  Convento francescano di Sant'Angelo è  Monumento Nazionale dal 1902, situato ad Ocre (L'Aquila) e costruito su uno sperone di roccia del monte Circolo al di sopra della chiesa di Santa Maria ad Cryptas a Fossa . Realizzato nel 1409 come monastero di monache benedettine accanto alla preesistente chiesa di Sant'Angelo del Peschio , nel 1480 papa Sisto IV lo affida a una comunità dell'ordine dei Frati Minori, di cui faceva parte il beato Bernardino da Fossa, ai quali nel 1593 subentrarono i frati minori riformati. Nel convento trascorse gli ultimi anni della sua vita il beato Timoteo da Monticchio. Nel periodo della seconda guerra mondiale venne gravemente danneggiato dai tedeschi, che ne bruciarono gli arredi ei 1500 volumi della biblioteca. Lavori di restauro sono stati eseguiti dal 1958 al 1972. È stato danneggiato a seguito del terremoto dell'Aquila del 2009, abbandonato dai frati e ancora non ristrutturato, pertanto attualmente è visitabile solo dall'esterno.

Santa Maria ad Cryptas

A Fossa  (AQ), non lontano dal Monastero di Santo Spirito (Ocre - AQ) si trova la Chiesa di Santa Maria ad Cryptas , detta anche "delle Grotte".  Inizialmente è stata costruita come tempio in stile romano-bizantino  nel IX o X secolo  d.C.  con una cripta dalla quale ne derivò il nome. Sul precedente tempio, a cavallo tra il  XIII e XIV secolo  venne costruito un edificio in stile gotico-cistercense da parte di maestranze benedettine. La sua costruzione su un pendio ha reso necessarie opere di consolidamento con un muro di controspinta interrato lungo tutto il lato a valle e due piloni di appoggio agli estremi della parete laterale della chiesa. Tra le pietre della muratura esterna si notano resti provenienti dagli edifici della città romana di Aveia, sulla quale fu successivamente costruita l'attuale Fossa. Gli Affreschi ricoprono quasi completamente l'interno della chiesa, con riferimenti (tra gli altri) alla Passione di Cristo ai Santi Cavalieri San Giorgio e San Martino in classici Abiti dell'Ordine Templare (Come riportato da Roberto Giacobbo nella nota trasmissione televisiva Freedom - Oltre il Confine) . L'apertura della chiesa è concessa solo in alcuni periodi dell'anno, per restare aggiornati suggeriamo il seguente link: https://comune.fossa.aq.it/

Castello di Ocre 

Il Castello di Ocre risalirebbe ( secondo il Catalogus baronum), a Todino di Collimento, discendente dei Conti dei Marsi, che lo attesto come suo feudatario; pochi anni dopo viene citato una bolla di Papa Alessandro III del 1178 come uno dei possedimenti della Diocesi di Forcona. Nel 1254 venne menzionato col nome di Cassari Castro tra quelli salvati dalla distruzione decisa per tutti i castelli della zona in favore della fondazione della città dell'Aquila perché di proprietà del gran cancelliere Gualtiero di Ocre, ultimo erede dei signori di Albe che sin dalla conquista normanna possedevano il feudo. Nel 1266, Sotto il Re Carlo I d'Angiò, il castello passò al Regno di Sicilia. Sempre nello stesso anno il castello venne saccheggiato dagli aquilani dopo la ricostruzione della città precedentemente distrutta dal Re Manfredi di Svevia con il supporto dei baroni del circondario. Carlo I d'Angiò inoltre confiscò i castelli dell'aquilano a seguito del loro appoggio a Corradino di Svevia e nel 1269 quello di Ocre venne affidato a Morel de Saours, noto anche come Morello (o Mauriello) de Saurgio.

Castello di Barisciano

Come altri costruito in protezione del borgo di Barisciano (costruito nell' VIII secolo), con la funzione di castello-recinto per ospitare il popolo in caso di pericolo. Posto in una posizione strategica sull'altopiano di Navelli e sull'accesso al Gran Sasso, venne costruito nel XIII secolo. Anch'esso è tra i fondatori della Città di L'Aquila. Il 23 aprile 1424 venne attaccato e distrutto dal capitano di ventura Braccio da Montone durante l'assedio della città, come riportato anch da una targa commemorativa.

Chiesa di San Michele Arcangelo e Catacombe di San Vittorino

Le catacombe di San Vittorino sono costruite sul luogo in cui fu martirizzato San Vittorino e sotto la chiesa di San Michele Arcangelo. Nato nel I secolo e proveniente dalla città sabina di Amiternum (nei pressi dell'attuale città dell'Aquila), Vittorino qui fondò la comunità cristiana cittadina, diventando il primo vescovo di Amiternum. Nel 96 fu sacrificato dall’imperatore Traiano alla dea sabina Vacuna, o così la leggenda recita: appeso a testa in giù per tre giorni sopra una sorgente sulfurea delle Terme di Cotilia e morto per avvelenamento tre giorni dopo. Nell'ambiente principale si trova la tomba del martire, costruita per volere del vescovo Quodvultdeus che fece realizzare, nel V secolo d.C., un'edicola marmorea con pezzi di spoglio provenienti dal sito archeologico di Amiternum e rilievi marmorei coevi. La Chiesa è situata a poca distanza dall'antica città romana di Amiternum, vanta una lunga storia legata al culto di san Vittorino martire, sepolto in questo luogo nel V secolo. Furono proprio gli abitanti di Amiternum ad edificare in suo onore un santuario con il nome di ecclesia sancti Victorini. La sua presenza è riportata già dall'anno 763 in un documento dell'abbazia di Farfa. Tracce della chiesa di origine altomedievale sono visibili nei resti rinvenuti sotto l'abside e nella zona della cosiddetta chiesa vecchia, posta a nord dell'attuale, databili tra l'VIII e il IX secolo, periodo in cui fu dedicata all'arcangelo Michele.

Eremo di San Rocco 

La chiesa rupestre di San Rocco, scavata nella roccia e immersa nel verde della piana di Fagnano (frazione Ripa), è uno dei luoghi più suggestivi della Valle Subequana. La struttura si integra nella parete rocciosa, con un semplice portale, due finestrelle laterali e una volta a botte. Il pavimento è in mattonelle quadrate e parte del soffitto è naturale. All'interno si trovano affreschi di Gesù Cristo, Sant'Antonio di Padova, San Sebastiano, San Rocco e motivi floreali, oltre a una nicchia con una statuetta della Madonna. La volta è decorata da semplici stelle blu. In passato era tutta intonacata, ma oggi molte parti mostrano la roccia a vista.