
Torre di Caporciano
Situata nel cuore del borgo medievale di Caporciano, la Torre di Caporciano è un'imponente struttura che testimonia la storia e l'evoluzione architettonica della zona. Costruita nell'XI secolo come torre di avvistamento, faceva parte di un sistema difensivo più ampio, comprendente un castello che dominava la Piana di Navelli. Nel XV secolo, durante le turbolente guerre dell'epoca, il castello fu distrutto. Successivamente, nel XVI secolo, sulle sue rovine fu edificata la Chiesa di San Benedetto Abate, e la torre fu trasformata in campanile per la nuova chiesa. Oggi, la torre si erge maestosa con i suoi circa 20 metri di altezza, rappresentando uno dei pochi elementi superstiti dell'antico complesso fortificato. Accanto ad essa, è ancora visibile un arco a tutto sesto, un tempo accesso principale al recinto fortificato. La Torre di Caporciano non è solo un monumento storico, ma anche un simbolo dell'identità culturale del borgo. La sua presenza domina il paesaggio circostante, offrendo ai visitatori una vista panoramica sulla valle e un'immersione nella storia medievale dell'Abruzzo.
Oratorio di San Pellegrino
Nel cuore dell’Abruzzo, a Bominaco, sorge l’Oratorio di San Pellegrino, un autentico scrigno d’arte medievale, spesso definito la “Cappella Sistina d’Abruzzo” per la straordinaria ricchezza dei suoi affreschi. Edificato nel 1263 per volontà dell’abate Teodino, l’oratorio è parte integrante del complesso monastico benedettino che comprende anche la vicina Chiesa di Santa Maria Assunta. La sua costruzione avvenne sul luogo dove, secondo la tradizione, fu sepolto San Pellegrino, martire venerato nella zona. L’edificio, di dimensioni contenute (18,7 x 5,6 metri), presenta una navata unica con volta a botte ogivale e una facciata semplice arricchita da un pronao seicentesco. All’interno, le pareti sono interamente coperte da un ciclo di affreschi del XIII secolo, tra i più importanti esempi di pittura medievale abruzzese. Gli affreschi, disposti su tre registri sovrapposti, narrano episodi dell’Infanzia e della Passione di Cristo, il Giudizio Universale, storie di San Pellegrino e di altri santi, oltre al celebre “Calendario Bominacese”, che raffigura i mesi dell’anno attraverso scene di vita contadina e simboli zodiacali. Tra gli elementi architettonici di rilievo, si segnalano due plutei in pietra scolpita che separano l’area riservata ai fedeli da quella dei catecumeni, decorati rispettivamente con un drago e un grifone.
Chiesa di Santa Maria Assunta
Situata nel borgo di Bominaco, frazione di Caporciano, la Chiesa di Santa Maria Assunta è uno dei massimi esempi di architettura romanica in Abruzzo. Parte di un antico complesso benedettino risalente al X secolo, la chiesa nasce su un luogo di culto ancora più antico, legato al martirio di San Pellegrino tra il III e il IV secolo. Già documentata nell’VIII secolo, fu in seguito donata all’Abbazia di Farfa, per poi tornare autonoma nel 1001, come attestano bolle papali e documenti imperiali. L’edificio presenta una pianta a tre navate con absidi semicircolari e una facciata sobria ma elegante, arricchita da un portale con motivi decorativi religiosi e floreali. Al suo interno si conservano preziosi arredi liturgici medievali, tra cui un raffinato ambone del 1180, un cero pasquale datato 1223 e una cattedra abbaziale del 1184. Molte colonne della chiesa provengono dall’antica città romana di Peltuinum, a testimonianza della continuità storica del territorio. L’ambone e il cero pasquale sono opere di rara bellezza, ricchi di simbolismi e dettagli scolpiti che ne fanno autentici capolavori dell’arte romanica abruzzese.

Castello di Bominaco
Arroccato su un'altura che domina l'altopiano di Navelli, il Castello di Bominaco è una delle testimonianze più affascinanti dell'architettura militare medievale abruzzese. Costruito tra il XII e il XIII secolo, il castello aveva la funzione di proteggere il vicino complesso monastico benedettino e le chiese di Bominaco dalle incursioni nemiche. La sua posizione strategica permetteva una visuale ampia sulla Piana di Navelli, offrendo un efficace sistema di avvistamento. Nel 1423, durante le campagne militari del condottiero Braccio da Montone, il castello fu distrutto e successivamente ricostruito da Cipriano di Iacobuccio da Forfona con l'autorizzazione di Papa Martino V. La struttura presenta una pianta trapezoidale, con mura intervallate da torri quadrate e un'imponente torre cilindrica (mastio) situata nel punto più alto del recinto. All'interno del perimetro sono ancora visibili le tracce delle abitazioni e delle strutture che un tempo ospitavano la guarnigione militare e la popolazione in caso di assedio.