Castello Caldora
Il più antico castello d'Abruzzo, menzionato per la prima volta nell'anno 951 d.C., domina il borgo medievale di Pacentro con le sue possenti torri e il caratteristico ponte levatoio. Originariamente costruito dai Normanni nell'XI secolo, il castello subì importanti trasformazioni architettoniche tra la fine del XIV e l'inizio del XV secolo, quando venne realizzata la prima grande ristrutturazione. Nel corso dei secoli il castello passò attraverso le mani delle più potenti dinastie nobiliari d'Abruzzo, tra le quali si annoverano: XIV secolo, famiglia Caldora; XV secolo, famiglia Cantelmo e nei Secoli successivi: Orsini, Colonna e Maffeo Barberini
Chiesa di Santa Maria della Misericordia
Chiesa parrocchiale principale di Pacentro, situata nella suggestiva Piazza del Popolo, colpisce immediatamente il visitatore con la sua imponente facciata. Costruita tra il XV e XVI secolo, rappresenta uno dei principali esempi di architettura religiosa del borgo medievale. Nei secoli successivi vennero aggiunti gli altari laterali e completate le decorazioni a stucco dei soffitti. Tra XVII e XVIII secolo l'interno fu arricchito con altari laterali in stile barocco. Le volte delle navate laterali e il soffitto piano dell'aula centrale furono decorati con stucchi realizzati da Bernardino Feneziani dell'Aquila nel tardo XIX secolo.
Ex Convento dei minori osservanti
Nel 1577 Frate Francesco pone personalmente la prima pietra il 23 aprile, rifondando e ampliando un convento abbandonato da molti anni, destinandolo ad ospitare inizialmente dodici frati. Nel 1589 ci fu il completamento dell'edificazione secondo la tipologia architettonica "mendicante", caratterizzata dall'arte povera voluta da San Francesco. Il complesso comprende la chiesa, il chiostro e il dormitorio, organizzato attorno a un chiostro quadrato con la Chiesa della SS. Concezione che si estende lungo tutto un lato.
Chiesa di San Marco
La Chiesa di San Marco ha una genesi particolare, legata alle famiglie patrizie di Pacentro. Fu eretta alla fine del Seicento per volere della famiglia Rossi e da Domenico Saverio. La chiesetta risultò dalla ristrutturazione della precedente cappellina Rossi-Pitassi, dedicata alla Madonna dei Sette Dolori e, dopo successive modifiche e miglioramenti, assunse l'attuale aspetto. Il tempio venne intitolato a San Marco Evangelista nel 1915, quando la più grande parrocchia di San Marco, situata nell'omonima via, venne abbattuta per permettere il passaggio della strada rotabile.