Santuario della Madonna della Libera
Il Santuario sorge nel centro di Pratola Peligna e deve il suo nome alla leggenda secondo cui la Madonna liberò la popolazione da una grave pestilenza nel 1500. Il culto nacque dal miracoloso rinvenimento di un quadro raffigurante la Vergine che protegge i fedeli, tra cui Papa Celestino V, sotto il suo manto. Inaugurato nel 1912 su progetto dell'architetto Eusebio Tedeschi, presenta una facciata neoclassica adornata da quattro statue monumentali del scultore Nazareno Di Renzo. Considerato protettore dell'intera Valle Peligna ed è molto amato dai pratolani emigrati all'estero, che vi tornano in pellegrinaggio da tutto il mondo.
Chiesa di San Pietro Celestino (o SS Trinità)
La Chiesa di San Pietro Celestino è la più antica di Pratola Peligna, risalente al XV secolo, e ha mantenuto il ruolo di chiesa madre del paese fino al 1873, quando il Santuario della Madonna della Libera ne ha preso il posto centrale nella vita religiosa locale. Situata nell'antico borgo ("dentre la terre"), la chiesa è profondamente legata alla storia dei monaci Celestini che governarono il territorio dal 1294 al 1807. All'interno custodisce preziose opere d'arte tra cui una fonte battesimale cinquecentesca e una pala del Rosario dello stesso periodo. La chiesa è dedicata a Papa Celestino V (Pietro da Morrone) che nel 1294 ricevette in dono da Carlo II d'Angiò il territorio di Pratola, stabilendo così un legame secolare tra il paese e l'ordine monastico celestino che durò fino alle soppressioni napoleoniche del 1807.