Amiternum - Anfiteatro Romano 

La zona dove oggi sorge l 'Anfiteatro Romano di Amiternum ha una risalenza molto antica, grazie ad alcuni ritrovamenti che lo daterebbero al Neolitico. Gli scavi condotti nelle vicinanze e alcune fonti storiche ci indicano che, nel corso dell’età del ferro, questo territorio era abitato dai Sabini, che avevano costruito dei villaggi fortificati sparsi lungo le alture collinari così da poter controllare i valichi di passaggio e proteggere il bestiame. Uno dei più importanti corrispondeva all’odierno paese di S. Vittorino, a sud-est dell’area archeologica attuale, che alcuni identificano ipoteticamente nell’antico insediamento di Testruna, citato dalle fonti antiche. Gli ultimi scavi hanno permesso di accertare l’esistenza di tombe ed edifici risalenti al VII sec. a.C. nei pressi della chiesa di S. Vittorino, dove sono stati ritrovati anche dei frammenti di un vaso che riportano un raro graffito scritto nell’antica lingua paleosabellica parlata all’epoca. Per conoscere date e orari di apertura, vi segnaliamo il seguente link:

🌎 https://museonazionaledabruzzo.cultura.gov.it/parco-archeologico-di-amiternum/

Amiternum - Teatro Romano 

Il Teatro risalirebbe ella prima età augustea (fine I sec. a.C.) periodo di riorganizzazione e monumentalizzazione che coinvolse il sito di Amiternum nella costruzione di nuovi edifici pubblici, tra i quali il teatro. La struttura venne realizzata a est dell’antica via Caecilia, sfruttando il pendio di una collina e sostituendo edifici precedenti, forse residenziali. Ad oggi si conservano parte delle gradinate riservate al pubblico e il palcoscenico, che era dotato di un sipario sorretto da un’impalcatura lignea, forse in grado di scorrere orizzontalmente, come sarebbe dimostrato dalla presenza delle camere di manovra alle due estremità. La ricca decorazione scultorea è attestata dal ritrovamento di una statua di Ercole e di alcune maschere in marmo. Durante la prima età imperiale a ridosso del palcoscenico venne costruita una grande piscina (natatio). Il teatro rimase in uso fino al IV secolo, quando la crisi che attraversava l’impero colpì anche Amiternum con i primi interventi di recupero di materiale edilizio per finalità di reimpiego. Per conoscere date orari di apertura, vi segnaliamo il seguente link: 🌎 https://museonazionaledabruzzo.cultura.gov.it/parco-archeologico-di-amiternum/

Necropoli di Fossa

La Necropoli di Fossa è tra le più monumentali necropoli dell’età del Ferro della regione. Definita “la piccola Stonehenge d’Abruzzo”, la necropoli di Fossa (IX-I sec a. C.) è la città dei morti più estesa dell’Italia centro meridionale. L’antichissima area sepolcrale rinvenuta all’inizio degli anni Novanta, non è solo una delle realtà archeologiche più importanti del territorio aquilano, ma anche un’evidenza culturale di risonanza nazionale, grazie alle peculiarità delle sepolture in essa contenute e alla ricchezza dei corredi rinvenuti al loro interno. La nascita risale popolazione dei Vestini sul Monte Cerro, la prima a popolare la zona, sul quale ci sono resti di una cinta fortificata di un villaggio risalente tra il IX e l'VIII secolo a.C. Successivamente, lo sviluppo di Aveia in epoca romana ne ha continuato l'utilizzo fino a circa il I secolo a.C.

Per ulteriori info vi suggeriamo il seguente link: https://www.visitsandemetrio.it/place/necropoli-di-fossa/

Forcona - Area Archeologica

La datazione del primo sito forconese (Furconium) è riferibile all'età repubblicana. Il centro sorse nel territorio dei Vestini, vicino la città di Aveia. Le prime strutture secondo i rinvenimenti, sono databili tra il II ed il I secolo a.C. La fioritura di Forcona avvenne in età augustea. Intorno al 250, nei pressi, venne martirizzato Massimo d'Aveia. Il centro visse poi un momento di decadenza durante l'età tardo-imperiale Alla distruzione di Aveia da parte dei longobardi, il corpo di San Massimo venne trasferito proprio a Forcona. Nell'alto Medioevo il centro visse un nuovo periodo di fioritura sotto il controllo dell'abbazia di Farfa. Ospitò l'imperatore Ottone I di Sassonia e papa Giovanni XIII che, il 10 giugno 957, si recarono in visita ad omaggiare le spoglie di San Massimo (celebrato proprio il 10 giugno). Nell'XI secolo Forcona fu tra i possedimenti dei Conti dei Marsi, prima che i suoi abitanti si rivoltassero contro di essi. Il contado si frazionò dunque in più contee e venne annesso al Regno di Sicilia. Nel XIII secolo, insieme ad Amiterno ed a numerosi altri castelli diffusi nella valle dell'Aterno, Forcona concorse alla fondazione dell'Aquila. All'edificazione del Duomo dell'Aquila — che accolse altresì le spoglie di San Massimo — la diocesi di Forcona venne trasferita nella nuova sede con la bolla pontificia Purae fidei di papa Alessandro IV del 22 dicembre 1256. Berardo da Padula, già vescovo di Forcona, divenne de facto vescovo dell'Aquila. Il sito viene aperto al pubblico solo in occasioni eccezionali, per info vi suggeriamo di consultare il seguente link: 🌎 https://cultura.gov.it/luogo/area-archeologica-di-forcona

Antica Cattedrale di San Massimo 

La vecchia cattedrale di San Massimo, è oggi un sito archeologico. Si trova a Civita di Bagno (antica Forcona). Oggi rimane integra l'abside del Duecento con dentellature, le mura perimetrali, le colonne delle tre navate, le quali sono state recuperate nel VII secolo dalla città romana di Amiternum. Inoltre ci sono pervenute anche la torre campanaria quadrata con dentellature sul tetto con copertura lignea a capanna e le rovine del portico gotico interno con arcate a tutto sesto. Edificata tra il 1060 e il 1077 sui resti di un edificio sacro ancora più antico, dal vescovo dell'epoca, Raniero (poi fatto santo e oggi patrono di Civita di Bagno) e dedicata a uno dei primi martiri cristiani, San Massimo, ucciso intorno al III secolo a Fossa (all'epoca Aveia). Fu utilizzata fino alla metà del XIII secolo quando la sede vescovile fu trasferita all'Aquila nella città appena fondata. Dell'antica cattedrale sono ancora visibili resti imponenti. Ennesima testimonianza di una Città, L'Aquila, dalla storia affascinante e ancora tutta da scoprire.

Peltuinum - Area Archeologica

Peltuinum rappresenta uno dei più importanti siti archeologici romani dell'Abruzzo, situato nella piana di Prata d'Ansidonia (AQ), lungo l'antica via Claudia Nova che collegava Roma all'Adriatico. Prima della conquista Romana, la zona era abitata dai Vestini già dal IIV secolo a.C. Fondata nel I secolo a.C. come praefectura romana, la città raggiunse il suo massimo splendore tra il I e il III secolo d.C., diventando un importante centro commerciale e amministrativo. Il sito archeologico conserva parzialmente anche la porta occidentale. Essa era parte integrante di un sistema difensivo costituito da tre torrioni, due dei quali a difesa della porta. Degli edifici pubblici si conserva solo il Teatro, che, contrariamente al solito, è collocato fuori le mura. La città conobbe un graduale declino a partire dal IV secolo d.C. e sopravvisse fino al V secolo d.C. Oggi Peltuinum è un importante parco archeologico che offre ai visitatori la possibilità di camminare tra i resti di una delle città romane meglio conservate dell'Italia centrale, immersa in un paesaggio montano di straordinaria bellezza. 

Aufinum - Sito Archeologico

Aufinum è un antico centro Vestino situato nell'area di Capestrano (AQ), citato da Plinio il Vecchio (Naturalis Historia, III, 17, 12) tra gli Aufinati Cismontani. L'insediamento, attivo dal III millennio a.C. fino al VI secolo d.C., si estende su un vasto territorio a 298 metri s.l.m. tra Capestrano, Capodacqua e Ofena. Nel 1934 Gli scavi di Giuseppe Moretti (settembre-dicembre) portano alla luce i due capolavori dell'arte italica del VI secolo a.C.: Guerriero di Capestrano: statua funeraria in pietra calcarea alta 2,09 metri e la Dama di Capestrano: scultura femminile dello stesso periodo. Periodo di massimo splendore VII-VI secolo a.C. durante la civiltà vestina, con necropoli ricche di corredi funerari che testimoniano intensi scambi commerciali nel Mediterraneo. I reperti sono custoditi nel Museo Archeologico Nazionale d'Abruzzo di Chieti. Aufinum rappresenta uno dei più importanti centri dell'Italia adriatica preromana, testimone di oltre 3000 anni di storia continua.

Necropoli di Incerulae

La Necropoli di Incerulae è situata nel territorio di Navelli e rappresenta una delle testimonianze funerarie più significative del territorio vestino nell'Abruzzo antico. La necropoli è stata datata tra il VI e il III secolo a.C. attraverso analisi archeologiche ed epigrafiche, periodo in cui nella zona si trovava il vicus Incerulae dei Vestini. Gli scavi archeologici hanno portato alla luce importanti tombe a camera con ricchi corredi funerari, tra cui spicca il celebre letto d'osso della tomba 4 rinvenuto nel 2007 durante i lavori della Strada Statale 17. Questo straordinario manufatto è costituito da placchette d'osso finemente intagliate che componevano il rivestimento di un letto funerario, considerato un capolavoro dell'arte vestina. La scoperta ha richiesto complessi interventi di restauro che hanno permesso di ricomporre il letto nella sua forma originaria. La necropoli documenta l'esistenza di una società evoluta con pratiche funerarie elaborate che riflettevano lo status sociale dei defunti. I reperti sono stati esposti in mostre tra cui quella del 2013 al palazzetto dei Nobili all'Aquila.

Ocriticum

Ocriticum, l'Antica Città Sacra della Valle Peligna, situato in una posizione stretegica nelle alture che chiudono a meridione la Conca Peligna, in località Polmare-Tavuto a Cansano, lungo l'antica Via Nova che collegava la valle peligna al Sannio. Le origini dell'insediamento italico-romano attivo dal IV secolo a.C. al VI secolo d.C., sviluppatosi in correlazione con il centro fortificato di Colle Mitra, uno dei più estesi d'Abruzzo. Si ipotizza che corrisponda alla Mansio Iovis Larene, importante punto di sosta citato nella Tabula Peutingeriana. I tre templi principali comprendono: Tempio di Ercole: Tempio italico preromano con mura possenti, dedicato alla divinità protettrice - Tempio di Giove: Costruzione romana in opus reticolatum, il primo edificato risale alla fine del IV secolo a.C. con cella quadrata e ingresso a Sud-Est -Tempietto di Cerere e Venere: Sacello dedicato alle divinità femminili.